Se non hai letto la prima parte eccola qui: Prima parte.
E poi ecco la seconda : Seconda parte.
E la terza: Terza parte
E la quarta: Quarta parte.
E la quinta: Quinta parte.
E la sesta: Sesta parte.
E la settima: Settima parte.
E l'ottava parte: Ottava parte.
Ed ecco la nona: Nona Parte.
E la decima: Decima parte.
E l'undicesima: Undicesima parte.
E la dodicesima: Dodicesima parte.
E la tredicesima: Tredicesima parte.
E la quattordicesima: Quattordicesima parte
E la quindicesima: Quindicesima parte
E la sedicesima: Sedicesima parte
"Mio padre è morto, l'hanno gettato nel Lago di sinistra, dovete aiutarmi a tornare a Middle Town, la mia città sta per cessare di esistere".
Il curatore sorrise.
"Non dire sciocchezze, sei solo scossa per il tuo incubo, rilassati, respira profondamente...conosco bene queste cose, qui le persone fanno incubi praticamente sempre".
Ger e Jude la stavano guardando con sguardo compassionevole.
E la bionda teneva una mano sul grembo, facendo salire il sangue al cervello di Lena.
"Smettetela di accudirmi come se fossi in punto di morte, so io cosa fare. Lascerò voi qui a crescere il vostro piccolo miracolo, il meraviglioso dono che la madre delle genti ha scelto di farvi, e me ne tornerò a casa mia, nella mia città, e farò di tutto per scoprire se quello che mi ha detto ora mio padre in sogno è vero! Non è stato un governatore esemplare, lo riconosco, ma non sarebbe mai stato così stupido..."-a quella parola il curatore rabbrividì - "da lasciare la sua casa in mano a una strega, o meglio...un'incantatrice!".
La ragazza si alzò, tenendosi alla parete per un giramento di testa, ed aprì la porta, lui le prese la mano.
"Non te ne andare", Lena lo fissò, negli occhi chiari, bagnati, circondati da occhiaie, lo immaginò appartato con Ger a fare cose abominevoli con lei e, in quell'esatto momento, gli sputò in faccia.
"Non toccarmi, barbone".
Lena, asciugandosi le lacrime, si avvicinò ai casermoni, si piazzò davanti ad una porta, e cominciò a prenderla a calci.
Qualcuno aprì, una donna guardiana, che inveì contro di lei.
"Ti faccio frustare, ignobile ammasso di merda! Come ti permetti di disturbare il riposo delle persone!".
La donnona, altissima e grassa, la prese per un braccio trascinandola dentro.
"Chi diamine sei, ammasso di merda" - "sono un'insorta, voglio uccidere il direttore! Fatemi parlare subito con lui!" - "non penso proprio, adesso ti butto nello stanzino, e domani mattina deciderà lui la pena più consona per te, ingrata e frignante ragazzina di merda".
Lena non sapeva perché quell'orrenda creatura la stesse apostrofando con la parola "merda", né ne conosceva il significato, ma doveva essere proprio un offesa grave considerando il tono con cui veniva pronunciata.
La bestia la continuò a trascinare a lungo, finché non arrivarono davanti ad una porticina grigia, e una volta aperta Lena venne letteralmente spinta dentro una stanzina puzzolente e piccolissima.
"A domani" - "ti ringrazio, merda".
L'abominio la schiaffeggiò così forte che a Lena girò la testa per un bel po'.
Quella fu la conferma della gravità dell'offesa.
Seduta a terra la ragazza pianse silenziosamente, massaggiandosi la guancia umida.
Jude aveva una nuova vita da vivere con Ger, un figlio avrebbe dato un senso diverso alla sua vita.
Suo padre era stato, con tutta probabilità, ucciso da Erin e lei doveva assolutamente parlare col direttore, doveva svelare tutta la verità all'unico individuo che contasse qualcosa in quella strana organizzazione.
Cercò una posizione comoda e tentò di riposare.
Pensò all'unico lato positivo della giornata: il fatto che Jude non avesse respinto il suo bacio.
Nel buio assoluto dormì senza sognare nulla.
Fu svegliata dalla donna che l'aveva gettata lì dentro quella notte.
"Il direttore è stato avvisato della tua visita notturna, ti aspetta nel suo ufficio". Aveva ottenuto quello che voleva: finalmente avrebbe potuto raccontare tutta la verità a qualcuno.
Camminarono, camminarono, camminarono.
Sicuramente tutti stavano ancora dormendo, la sua situazione doveva essere risolta prima dell'inizio delle quotidiane attività.
"Odio disturbare il direttore per queste futilità, ma è meglio toglierti subito di mezzo, ragazzina di..." - "merda!" - " esatto!".
Quando bussò alla porta del direttore, il bisonte paonazzo, fu delicato e quasi timida, la aprì lentamente.
"Direttore Vincent?", la voce le uscì come quella di un bambino piccolo e indifeso.
Il direttore era di capelli rossi, cortissimi, neanche un filo di barba, gli occhi grandi color indaco e la divisa nera.
"Ninette, vai pure, ora alla ragazza ci penso io".
Ninette rise, quasi se la fece addosso per l'emozione, ed uscì salutando con la manona.
"Accomodati".
Lena si sedette di fronte all'uomo.
"Devi aver preso un po' di botte, hai la faccia gonfia" - "sì, ma credo ne sia valsa la pena".
"Ho seri dubbi, come minimo ora dovrò farti giustiziare, o nella migliore delle ipotesi isolarti da tutto e tutti, anche se come faccio con tutti, ti permetterò di salutare i tuoi cari che abitano qui, presto va".
Poi il direttore cominciò a scrivere alcune cose su dei fogli che aveva sul tavolo.
"Ti ho detto di andare".
"Non ho intenzione di andarmene" - "Middle Town?" - "sì".
L'uomo scoppiò a ridere.
"Ci sono stato da ragazzo, ho incontrato donne servizievoli e delicate, ma da quando questo luogo ospita le donne che provengono da quella città mi rendo conto che siete tutte delle maleducate, indelicate ed indecenti".
"Grazie del complimento...carissimo direttore. Ma ho davvero da dirle delle cose, e sono interessanti" - "trovi che io sia bello? Sì, lo pensano molte di voi. Non mi importa, ho una moglie bellissima, e tu non sei splendida" - "io sono la figlia del governatore di Middle Town" - "non sei aggiornata piccolina, dovresti sapere che la città è governata da una donna, e quella signorina non ha figli".
"Conosco benissimo la donna di cui parli, è stata lei a portarmi qui, lo ha fatto per sbarazzarsi di me, visto che sono la figlia dell'ex governatore, che mi è apparso in sogno e mi ha detto di essere stato ucciso" - "non mentirmi" - "io non mento, ho mentito solo ieri sera per farmi ammettere dentro questo casermone, dicendo che volevo ucciderla" - "uccidere me? Sarebbe un peccato".
Il direttore sorrise, passandosi una mano sulla testa.
"Il suo compito è fare il bell'imbusto seduto dietro ad un tavolo o può aiutarmi? Sono una ragazza persa. Non ho più niente, posso fare qualsiasi cosa, ma ho bisogno di tornare a casa, devo salvare Middle Town" - "tu non puoi salvare proprio niente - "allora mi aiuti".
Vincent pensò per qualche istante, grattandosi la testa, poi si alzò.
"Vieni con me".
La nuova parte sarà Online Giovedì 26 Aprile
Qualcuno aprì, una donna guardiana, che inveì contro di lei.
"Ti faccio frustare, ignobile ammasso di merda! Come ti permetti di disturbare il riposo delle persone!".
La donnona, altissima e grassa, la prese per un braccio trascinandola dentro.
"Chi diamine sei, ammasso di merda" - "sono un'insorta, voglio uccidere il direttore! Fatemi parlare subito con lui!" - "non penso proprio, adesso ti butto nello stanzino, e domani mattina deciderà lui la pena più consona per te, ingrata e frignante ragazzina di merda".
Lena non sapeva perché quell'orrenda creatura la stesse apostrofando con la parola "merda", né ne conosceva il significato, ma doveva essere proprio un offesa grave considerando il tono con cui veniva pronunciata.
La bestia la continuò a trascinare a lungo, finché non arrivarono davanti ad una porticina grigia, e una volta aperta Lena venne letteralmente spinta dentro una stanzina puzzolente e piccolissima.
"A domani" - "ti ringrazio, merda".
L'abominio la schiaffeggiò così forte che a Lena girò la testa per un bel po'.
Quella fu la conferma della gravità dell'offesa.
Seduta a terra la ragazza pianse silenziosamente, massaggiandosi la guancia umida.
Jude aveva una nuova vita da vivere con Ger, un figlio avrebbe dato un senso diverso alla sua vita.
Suo padre era stato, con tutta probabilità, ucciso da Erin e lei doveva assolutamente parlare col direttore, doveva svelare tutta la verità all'unico individuo che contasse qualcosa in quella strana organizzazione.
Cercò una posizione comoda e tentò di riposare.
Pensò all'unico lato positivo della giornata: il fatto che Jude non avesse respinto il suo bacio.
Nel buio assoluto dormì senza sognare nulla.
Fu svegliata dalla donna che l'aveva gettata lì dentro quella notte.
"Il direttore è stato avvisato della tua visita notturna, ti aspetta nel suo ufficio". Aveva ottenuto quello che voleva: finalmente avrebbe potuto raccontare tutta la verità a qualcuno.
Camminarono, camminarono, camminarono.
Sicuramente tutti stavano ancora dormendo, la sua situazione doveva essere risolta prima dell'inizio delle quotidiane attività.
"Odio disturbare il direttore per queste futilità, ma è meglio toglierti subito di mezzo, ragazzina di..." - "merda!" - " esatto!".
Quando bussò alla porta del direttore, il bisonte paonazzo, fu delicato e quasi timida, la aprì lentamente.
"Direttore Vincent?", la voce le uscì come quella di un bambino piccolo e indifeso.
Il direttore era di capelli rossi, cortissimi, neanche un filo di barba, gli occhi grandi color indaco e la divisa nera.
"Ninette, vai pure, ora alla ragazza ci penso io".
Ninette rise, quasi se la fece addosso per l'emozione, ed uscì salutando con la manona.
"Accomodati".
Lena si sedette di fronte all'uomo.
"Devi aver preso un po' di botte, hai la faccia gonfia" - "sì, ma credo ne sia valsa la pena".
"Ho seri dubbi, come minimo ora dovrò farti giustiziare, o nella migliore delle ipotesi isolarti da tutto e tutti, anche se come faccio con tutti, ti permetterò di salutare i tuoi cari che abitano qui, presto va".
Poi il direttore cominciò a scrivere alcune cose su dei fogli che aveva sul tavolo.
"Ti ho detto di andare".
"Non ho intenzione di andarmene" - "Middle Town?" - "sì".
L'uomo scoppiò a ridere.
"Ci sono stato da ragazzo, ho incontrato donne servizievoli e delicate, ma da quando questo luogo ospita le donne che provengono da quella città mi rendo conto che siete tutte delle maleducate, indelicate ed indecenti".
"Grazie del complimento...carissimo direttore. Ma ho davvero da dirle delle cose, e sono interessanti" - "trovi che io sia bello? Sì, lo pensano molte di voi. Non mi importa, ho una moglie bellissima, e tu non sei splendida" - "io sono la figlia del governatore di Middle Town" - "non sei aggiornata piccolina, dovresti sapere che la città è governata da una donna, e quella signorina non ha figli".
"Conosco benissimo la donna di cui parli, è stata lei a portarmi qui, lo ha fatto per sbarazzarsi di me, visto che sono la figlia dell'ex governatore, che mi è apparso in sogno e mi ha detto di essere stato ucciso" - "non mentirmi" - "io non mento, ho mentito solo ieri sera per farmi ammettere dentro questo casermone, dicendo che volevo ucciderla" - "uccidere me? Sarebbe un peccato".
Il direttore sorrise, passandosi una mano sulla testa.
"Il suo compito è fare il bell'imbusto seduto dietro ad un tavolo o può aiutarmi? Sono una ragazza persa. Non ho più niente, posso fare qualsiasi cosa, ma ho bisogno di tornare a casa, devo salvare Middle Town" - "tu non puoi salvare proprio niente - "allora mi aiuti".
Vincent pensò per qualche istante, grattandosi la testa, poi si alzò.
"Vieni con me".
La nuova parte sarà Online Giovedì 26 Aprile